Comunicato stampa APTdaiGP del 2.12.2022

L’abbattimento di un giovane lupo ad Aquila lo scorso 28 novembre merita senz’altro alcune puntualizzazioni.

Innanzitutto è giusto dare atto alla direzione del Dipartimento del Territorio di essersi attivata in modo celere e deciso, pur nel rispetto delle leggi in vigore, portando a termine il suo compito. È la prima volta che succede e speriamo che, come da noi richiesto già durante la scorsa estate, si possa continuare con le stesse modalità. Auspichiamo quindi che con la stessa coerenza e determinazione si affronti l’abbattimento del lupo M187 e gli altri casi già segnalati a più riprese.

D’altra parte è pure importante sottolineare che non è vero che l’uccisione di questo giovane lupo non cambierà nulla: si tratta di un esemplareche stava imparando come sia più proficuo, in rapporto a “costi e benefici”, cibarsi di animali domestici sul fondovalle piuttosto che inseguire selvatici sulle montagne. E tale comportamento l’avrebbe poi ripetuto in futuro e trasmesso ai suoi discendenti.

Da ricordare pure a chi è sensibile al benessere animale che questo lupo non ha sofferto mentre gli oltre 280 animali domestici che sono stati predati durante questo infausto 2022 non hanno avuto il medesimo trattamento: il terrore, i morsi, le sofferenze e l’agonia, spesso durate anche ore, possono solo essere immaginate. Non è infatti vero che il lupo si limita ad afferrare la preda al collo e in pochi secondi è morta. Niente gli vieta -e basta scorrere dei filmati di predazioni non limitandosi a documentari edulcorati per rendersene conto- di cibarsi delle loro vittime mentre sono ancora vive.

Che questo lupo sia stato ucciso davanti a una stalla non lontano dall’abitato di Aquila non è un caso. Anche se siamo soltanto all’inizio dell’inverno, molti lupi vivono e si spostano quotidianamente sul fondovalle. Ogni giorno infatti vengono riportati avvistamenti anche diurni vicino ad abitati. E chissà quanti altri casi non vengono nemmeno segnalati. Bene hanno quindidiversi deputati e deputate a interpellare il Consiglio di Stato su questa problematica.Nessuno può escludere con certezza che non ci siano rischi per la popolazione;infatti tra questi lupi possono esserci degli ibridi che sono tra i lupi più pericolosi per l’uomo. E che secondo la legge dovrebbero essere eliminati.

È certo che questi esemplari che girano anche nei pressi dei nostri villaggi non sono di certo quei lupi selvatici, schivi e timorosi dell’uomo che fuggono all’impazzata e che se ne stanno alla larga dagli allevamenti tanto decantati.

Sono lupi che hanno acquisito assuefazione all’odore umano, che osano entrare nelle recinzioni e forse anche nelle stalle, che hanno fatto l’esperienza che per loro l’uomo non rappresenta alcun pericolo, che denotano un comportamento anomalo rispetto al vero luposelvatico.

Rappresentano quindi un potenziale pericolo per la popolazione e non solo un rischioconcreto per gli allevamenti durante la stagione invernalee soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo.

Evitiamo quindi di continuare a sottovalutare un problema che interessa tutta la popolazione e adottiamo finalmente ogni modalità per diminuireil numero di lupi in Ticino e per inselvatichire quelli che resteranno.

Per informazioni: Armando Donati, presidente APTdaiGP, tel. 091 755 12 94.