Il 30 giugno l’Unione contadini ticinesi e l’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori avevano inviato una lettera al Consiglio di Stato segnalando che il numero di capi rinvenuti in seguito alla predazione del 25 maggio 2023 sul monte Sciaga di fronte a Indemini aveva raggiunto il limite di “danno rilevante” (10 capi predati) che avrebbe dovuto permettere l’attivazione di una procedura di abbattimento.

Nonostante la predazione abbia in un solo colpo dimezzato il gregge di 33 ovini (12 ritrovati morti e 5 ancora dispersi), nella risposta del 12 luglio si dichiara che non sarebbero date le condizioni per l’abbattimento e che la decisione è “ponderata per tenere conto delle leggi in vigore e di vari altri elementi umani, tecnici e biologici”. (…)

PDF del Comunicato stampa completo